Aspetti generali

Il bilancio della sesta edizione di OtherMovie Lugano Film Festival, svoltasi dal 5 al 14 giugno scorsi, è per noi senz’altro positivo. Si è confermato infatti il trend di costante crescita globale che caratterizza la manifestazione nel suo piccolo fin dalla sua creazione. Diversi segnali, piccoli e grandi, ci danno fiducia per il proseguo dell’attività.

 

Svolgimento

Il festival ha toccato come di consueto diverse location sparse sul territorio luganese e cantonale. Casa Astra a Mendrisio e Gallery Art on… Paper di Paradiso– che ha ospitato una sorta di pre-festival –, i cinema ArtHouse Lux di Massagno e il Cinestar di Lugano sono stati i nostri partner per l’edizione alle spalle. La serata inaugurale si è tenuta al Studio Foce di Lugano. Il concorso [S]guardo da vicino si è tenuto durante l’ultima giornata di proiezioni. Come sempre, la manifestazione si è appoggiata anche a proposte musicali e di arti visuali. Quest’anno inoltre – in linea con la politica di proporre eventi spalmati durante l’anno – OtherMovie ha avuto uno spin-off durante la 70esima edizione del Festival del Film di Locarno.

 

Esito

Il tema dell’edizione è stato la violenza, declinato nelle sue varie accezioni e affrontato cinematograficamente, come pure con altre chiavi di lettura artistiche. Diverse delle nostre proposte sono state accompagnate da dibattiti – in alcuni casi vivaci – che hanno contribuito a confezionare il quadro della nostra proposta culturale. La presenza di diversi autori delle pellicole presentate e un pubblico attento e curioso hanno permesso di tematizzare in maniera seria e delicata la tematica scelta, senza scadere – ci auguriamo – nel superficiale e fornendo degli spunti per ulteriori riflessioni.

 

Per quanto riguarda il concorso, i premi assegnati sono stati due. La giuria – composta da Victor Tognola, Andrea Gambetta, Marian Bader, Arminio Sciolli e Gaston Dufuy – ha premiato “Al di là del mare”(IT) di Fabio Schifilliti come miglior film e “Whoever was using this bed”(AUS) di Andrew Kotatko per la miglior regia.

 

Pubblico

Le presenze nel complesso sono state circa un migliaio. Si tratta di una cifra in linea con quanto fatto l’anno scorso e in crescita rispetto agli anni precedenti, ma il risultato è valutato positivamente analizzando le giornate una per una. Mentre precedentemente vi erano uno o due eventi a catalizzare una larga fetta di pubblico, lasciando le briciole per le altre serate, quest’anno i visitatori sono stati più o meno equamente distribuiti sull’arco di tutte le attività. Segno questo che – con un programma azzeccato – le proposte di OtherMovie sono ritenute interessanti nel loro complesso, che si è ormai creato uno ‘zoccolo duro’ di affezionati alle manifestazioni e che ci sono le premesse per una crescita che possa consolidare queste cifre.

Oltre alla quantità, a renderci soddisfatti è anche la qualità del pubblico presente: interessato e attivo, è stato fonte di scambi vivaci e stimolanti.

 

Impatto

Tra gli aspetti che ci infondono maggior fiducia, vi è il crescente interesse degli addetti ai lavori per il festival. Un interesse che rappresenta la linfa per manifestazioni come OtherMovie. Lo testimoniano i numeri: sono state oltre 1'500 (da 94 Paesi) le pellicole presentate per essere proiettate durante la kermesse. Un altro segnale che ci fa intuire di essere sulla buona strada è l’interesse dei media e delle autorità. A battezzare la sesta edizione abbiamo avuto l’onore di ospitare il delegato cantonale per l’integrazione agli stranieri Attilio Cometta e il sindaco di Lugano Marco Borradori.

Detto questo, OtherMovie misura il proprio impatto anche confrontandosi con l’habitat naturale che l’ha visto nascere e crescere, quel connubio di sensibilità e provenienze diverse – declinate in chiave culturale – che hanno trovato nel Ticino e nella Svizzera il proprio luogo d’incontro e di scambio. Infatti, malgrado il festival sia costantemente in evoluzione e si stia aprendo a esperienze nuove e arricchenti, l’interesse che generano le proposte che giungono da determinate realtà etnoculturali è indice di quanto questo aspetto sia centrale per l’esistenza del festival. Oltre alle comunità straniere, ci fa molto piacere notare che anche i partner locali attivi sul territorio accolgano positivamente le attività di OtherMovie, ponendosi come preziosi interlocutori da cui attingere.

 

Considerazioni conclusive

Il bilancio è come detto incoraggiante e ci spinge a continuare su questa strada, cercando naturalmente di migliorare ulteriormente l’offerta proponendo un menù di qualità più elevata. Per fare questo è inevitabilmente necessario agire sulla voce dei finanziamenti, cercando di attirarne un numero superiore a quello esiguo che ha contrassegnato il festival nei suoi primi anni di esistenza. Le idee, l’interesse e un riscontro ci sono, bisogna riuscire ora a dare un sostegno maggiore all’attività affinché i suoi propositi culturali e integrativi siano ancor più efficaci.

Chiudiamo questo breve rapporto con l’invito a consultare il programma dettagliato per le singole giornate e con l’auspicio che la sesta edizione di OtherMovie Lugano Film Festival sia stata – come ci è sembrato essere – un riconsolidato punto di partenza verso la manifestazione che desideriamo proporre. A tal proposito, la settima edizione si svolgerà nell’aprile del 2018 e possiamo fin da ora anticipare che sono in cantiere diverse novità, fra cui una collaborazione ancor più stretta con il Conservatorio internazionale di scienze audiovisive (Cisa). Una sinergia che ci auguriamo possa permettere di portare sempre più i temi proposti da OtherMovie sui banchi di scuola, proposito per altro già testato con successo in passato.

Nell’attesa di vedervi quindi durante la settima edizione, vi salutiamo calorosamente ringraziandovi per l’interesse e il supporto sin qui dimostratoci e per quelli che vorrete concederci in futuro.

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Team 2018

L’economia e la società. L’economia e l’arte. L’economia e la cultura. OtherMovie Lugano Film Festival entra nella sua settima edizione toccando un tema vasto e scegliendo di trattarne alcuni aspetti legati alla nostra quotidianità, alla nostra attualità, ad alcune problematiche puntuali. La crisi scoppiata verso la fine degli anni 2000 in un modo o nell'altro ha toccato ogni continente e ogni cultura, influenzando la politica internazionale, modificando stili di vita, incidendo sulla quotidianità delle persone, mettendo a volte in discussione valori e convinzioni. Da sempre poi, sicurezza interna e globale sono minacciate dallo stretto legame fra terrorismo e soldi. Le sfumature insomma non mancano e come di consueto, anche quest'anno ogni sezione del Festival (cinema, musica, arte visiva, libri, approfondimento, conferenze) tratterà il tema da diverse prospettive e punti di vista, con pellicole e momenti di discussione e di riflessione, raccogliendo spunti e sguardi di realtà minori, poco coperte dai media internazionali, mettendo in luce le questioni d'attualità che uniscono Occidente e Oriente. Un programma pensato e proposto con lo spirito di apertura che dall’inizio contraddistingue la nostra rassegna no profit, basata sul volontariato.

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