L’evento è introdotto da Pia Giorgetti, responsabile della mediazione culturale del Museo cantonale di storia naturale, e da Alessio Maccagni, direttore scientifico del Parco Botanico Isole di Brissago. Partecipano anche Clark Lawrence, giardiniere autodidatta e protagonista del documentario che segue, e Emilio Neri Tremolada, regista. Modera Lorenza Campana.

 

Ore 16.30 Proiezione del film La Macchina Fissa di Emilio Neri Tremolada | Italia | 73’ | in italiano

Sinossi: Il film prende il nome dalle idrovore che operavano le acque per la bonifica e l’irrigazione dei terreni agricoli in Pianura padana. A sud di Mantova a Borgo Virgilio, poco sotto l’argine del Mincio, l’impianto idrovoro costruito a metà dell’Ottocento era azionato da macchine a vapore, dismesso ormai da un secolo ora ospita l’associazione culturale Reading Retreats in Rural Italy e il giardino di Clark Lawrence.

È un giardino in gran parte di piante annuali, e a fine autunno quando abbiamo iniziato le riprese, le piante al termine del loro ciclo vegetativo, mostravano il loro vissuto, il loro affanno, il loro essere belle anche da secche.

L’inverno è tempo per Clark di raccolta dei semi per la prossima stagione e di un’energica pulizia del giardino, suoi aiutanti nell’impresa sono le amate caprette che fanno piazza pulita dei resti della vegetazione e contribuiscono attivamente a concimare l’orto. A primavera inizia la grande semina delle nuove piante, quelle più amate da Clark, le piante americane o meglio dei nativi americani: zucche, mais e fagioli che insieme a ricino, amaranto, cosmos, enotera, ipomea e altre centinaia di varietà popolano il giardino.

Nel documentario seguiamo Clark nel suo lavoro e nella sua filosofia in giardino, un luogo dove “nuotare tra le piante”, un giardino progettato “… guardando fuori, quello che c'è attorno: paesaggio, piante, clima, quello che è stato costruito dall’uomo. Prima guardare fuori per poi pensare a cosa fare dentro”.

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L’economia e la società. L’economia e l’arte. L’economia e la cultura. OtherMovie Lugano Film Festival entra nella sua settima edizione toccando un tema vasto e scegliendo di trattarne alcuni aspetti legati alla nostra quotidianità, alla nostra attualità, ad alcune problematiche puntuali. La crisi scoppiata verso la fine degli anni 2000 in un modo o nell'altro ha toccato ogni continente e ogni cultura, influenzando la politica internazionale, modificando stili di vita, incidendo sulla quotidianità delle persone, mettendo a volte in discussione valori e convinzioni. Da sempre poi, sicurezza interna e globale sono minacciate dallo stretto legame fra terrorismo e soldi. Le sfumature insomma non mancano e come di consueto, anche quest'anno ogni sezione del Festival (cinema, musica, arte visiva, libri, approfondimento, conferenze) tratterà il tema da diverse prospettive e punti di vista, con pellicole e momenti di discussione e di riflessione, raccogliendo spunti e sguardi di realtà minori, poco coperte dai media internazionali, mettendo in luce le questioni d'attualità che uniscono Occidente e Oriente. Un programma pensato e proposto con lo spirito di apertura che dall’inizio contraddistingue la nostra rassegna no profit, basata sul volontariato.

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