Nuova Via della seta /OBOR (One belt, One road)
Sabato, 21 aprile, LUX art house, Massagno|Ore 20.05 | Nuova Via della seta /OBOR (One belt, One road)
Nel 2013 il presidente Xi Jinping annuncia l’avvio della Nuova Via della
Seta, un progetto ambizioso di sviluppo dei commerci e delle infrastrutture
logistiche, di trasporto e di scambio nell’area euro-asiatica, che coinvolge
sul suo percorso più di 60 nazioni collegate da tratte stradali, ferroviarie e
marittime.
Dalla Cina fino all’Europa del Nord, si è aperto un grandioso cantiere
strategico che si inserisce però in realtà difficili e si scontra con ostacoli
e minacce, in particolare nelle regioni interessate da conflitti e tensioni
religiose o politiche, ma anche sulla rete virtuale. Questo scenario lo
racconta nel dettaglio ‘Eurasia e jihadismo, guerre ibride sulla Nuova Via
della Seta’ (Carocci, 2017) il libro che fa da spunto al dibattito proposto da
OtherMovie.
La serata permetterà di toccare molti aspetti della Via della Seta, come
l’impatto che sta avendo o che potrebbe avere in futuro sulle regioni che
attraversa, in particolare nel Mediterraneo, e il legame fra economia,
insurrezioni e terrorismo; ma soprattutto, ci avvicineremo alla Cina di oggi,
iniziatrice e traino di questo progetto, per comprenderne alcuni aspetti
culturali al di là di facili stereotipi, per conoscere una realtà mediatica
vivace e dinamica, e capire cosa ci racconta del paese questa ‘visione’ della Nuova
Via della Seta, già definita ‘diplomazia infrastrutturale’.
L’evento inizia alle ore 20.05 con la proiezione di due cortometraggi:
Mary di Grigory Kolomytsev |Federazione
Russa | 2016 | 14’32’’
Un anno dopo la scomparsa di suo figlio, Mary viene a sapere che si trova
nella Repubblica dell’Ingushetia, nel Caucaso del Nord, e che sarebbe un
terrorista. Lo sente al telefono per un’ultima volta, sotto la sorveglianza dei
servizi speciali.
Necessity has no law di Ahmed Hamed | Egitto | 2017 | 6’
La maggior parte dei bambini nel mondo ha ambizioni e desideri per il
proprio futuro. Non così Gamal, un ragazzino nato in una piccola città egiziana
che lavora in una fattoria di mattoni, e che non ha sogni.
Segue un dibattito con: Alfonso Tuor, giornalista economico, conduttore TV
e profondo conoscitore della Cina contemporanea; Gianluigi Negro, sinologo e
ricercatore dell’Osservatorio sui media e le comunicazioni in Cina
dell’Università della Svizzera italiana; Claudio Bertolotti, analista
strategico ISPI e ricercatore sulle questioni del terrorismo e della sicurezza
nel Mediterraneo.
Modera Chiara Sulmoni, giornalista e analista freelance.