Simone Felici-Progetto fotografico “Analisi economica non convenzionale”
Il denaro è parte integrante e insostituibile della nostra società. Ne diamo per scontato il suo utilizzo. Ma quanto sappiamo sul suo conto ? Sulla sua natura, sulle sue dinamiche ?
@FFrancati "Analisi economica non convenzionale"
IL PROGETTO
Il denaro è parte integrante e insostituibile della
nostra società.
Ne diamo per scontato il suo utilizzo.
Ma quanto sappiamo sul suo conto ?
Sulla sua natura, sulle sue dinamiche ?
Questa visione, nella sua fin troppo banale
espressione provocatoria, non vuole essere un ennesimo puntare il dito sul
sistema ( banche, signori del denaro, multinazionali, etc. ).
Al contrario, vuole prendere coscienza dell’oggetto
denaro e attribuirgli un’anima.
Con rispetto e umiltà.
Questo oggetto ci accompagna nelle nostre esigenze di
scambio.
Esso è solo una rappresentazione e una branca della
nostra più peculiare caratteristica, il linguaggio.
E difatti anche nella sua attuale espressione ci
rivela di essere tale.
Una banconota nella sua rettangolare forma è figlia
del linguaggio geometrico. Figlia del linguaggio cromatico nella scelta dei
colori, figlia del linguaggio visivo/ storico nelle scelte dei soggetti da
inserirvici, figlia del linguaggio matematico algebrico nel numero che ne
identifica il suo valore quantitativo.
Il denaro dunque è un’ espressione della natura umana,
nel bene e nel male, e come tale va rispettato.
Ma per poterlo rispettare andrebbe conosciuto.
E conoscendo e rispettando lui, forse, un giorno
potremo arrivare a rispettare di più anche noi stessi.
Questo progetto si pone dunque lo scopo che ci si
facciano più domande sulla natura del denaro, partendo dal basso e dalle sue
origini.
Senza puntare il dito su nessuno, e senza demonizzarne
la sua natura, attraverso clichè di potere, di mistificazione e frustrazione.
Ammesso che l’umanità versi in condizioni non proprio
ottimali, non è al denaro che si possono imputare tali responsabilità, bensì
alla natura violenta del mondo, che si serve di qualunque mezzo per potersi
affermare.
Le domande che possiamo porci sono ancora tante, molte
delle quali del tutto nuove.
Il progetto vuole provare a porsi e a suscitare queste
nuove domande attraverso immagini evocative, supportando e articolando tali
immagini con contenuti scritti, mostre e installazioni che ne supportino il
messaggio a 360 gradi.
Il denaro nella sua forma fisica è un simbolo
tangibile della nostra natura.
Resterà tangibile alle nostre mani ancora per poco.
Figlio dei nostri tempi esso segue le nostre
trasformazioni.
Molto presto la sua natura sarà solo virtuale,
mnemonica, figlio del linguaggio come tutti gli altri linguaggi tornerà da dove
è venuto, nel mondo delle relazioni e delle interazioni binarie.
Ma noi, che nel bene o nel male siamo ormai l’ultima
generazione che resterà a contatto con questa forma fisica di espressione
simbolica di valore, dobbiamo celebrare la sua natura come una sorta di
“lungo addio”.
Perché anche se il futuro prevede “technologie”
inimmaginabili per i nostri successori, è probabile che nessuna persona proverà
più le sensazioni da “compagno di viaggio” che oggi è ancora possibile provare
avendo fra le mani una “mazzetta”.
Proprio come la vita biologica come noi la intendiamo
è possibile solo attraverso l’acqua che ha il suo più grande fascino nella sua
incomprimibilità in quanto liquida.
Così il denaro, nella sua fallacità, da sempre si
ripromette di tramandarci una quantità e una qualità incompribile dei nostri
valori, dai più miseri ai più preziosi.
Simone
Felici