Mercoledì 8 giugno alle ore 20.30 , cinema Iride- Lugano | LA CITTA’ SENZA NOTTE

Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Taormina Film festival nel giugno2015 ed ha vinto il Sydney world Film festival 2015 e il Sigillo della Pace al 37°Persona: Cinema & Donne Film Festival di Firenze

E’ una co-produzione Italo/inglese La casa dei santi/RareNoise, è tratto dal racconto di Francesca Scotti: “La pace di chi ha sete e sta per bere”, ed è interpretato da Giovanni Calcagno e Maya Murofushi con le musiche di Berserk (Lorenzo Esposito Fornasari e Lorenzo Feliciati).

 

SINOSSI  

Il disastro alla centrale nucleare di Fukushima è divenuto per Mariko, bella modella giapponese, un incubo insopportabile. Profondamente depressa, non riesce più a dormire. Sollecitata dalla  richiesta insistente di Salvatore, il suo ex fidanzato italiano, Mariko raggiunge la Sicilia. La nuova convivenza diviene da subito il terreno di una reciproca incapacità comunicativa. Salvatore crede di poterla facilmente immettere nel suo ambiente, mentre lei si dispone in una difesa passiva in cui, oltre al sonno, inizia a rifiutare il cibo. Fino a quando i due si accorgono che Mariko riesce finalmente a dormire solo in auto, cullata nella notte dalle luci di una città sconosciuta. Il giorno diventa allora per Mariko una frontiera che la rinvigorisce, nella quale la sua creatività di fotografa può rileggere diversamente i simboli e i significati della sua vita. Salvatore diventa il suo autista notturno che, gradualmente privato del sonno, sacrifica il proprio riposo per la vitalità  della compagna. Per loro ha così inizio un nuovo viaggio alla ricerca di un luogo vero o immaginario dove ritrovarsi, amarsi e capirsi. Una storia fatta di epifanie e deragliamenti.

 

LA CITTA SENZA NOTTE (note di regia)

“La Città senza Notte” è il mio primo lungometraggio.

E’ un film sulla ricerca della bellezza in un mondo che si presenta sempre più minacciato e devastato da pericoli e catastrofi. La bellezza di Mariko, diventa metafora del fiore di ciliegio, che in Giappone rappresenta la natura effimera e transitoria della vita. Non fa in tempo a sbocciare che già il vento la fa volare via in luoghi sconosciuti. Così Mariko, splendente di bellezza ad ogni contatto con la realtà s’inabissa nelle paure appassendo, staccandosi dal ramo vitale che le offre Salvatore per aiutarla a trovare stabilità. Lui si pone inizialmente a Mariko come nel vero senso della tradizione hanami (ammirare i fiori) con una punta di tristezza e commozione, assecondando  ogni  suo  desiderio.  Mariko  è  tanto  vulnerabile  da  portare  con  se  la  nube radioattiva di Fukushima che di giorno in giorno si espande contagiando chi la circonda, proprio come avviene nel processo dell’accumulo biologico.

Il breve racconto a cui il film è ispirato “La pace di chi ha sete e sta per bere” di Francesca  Scotti (giovane scrittrice italiana che vive in Giappone) mi ha fatto intravedere l’affascinante possibilità di indurre i due protagonisti ad esplorare il loro rapporto non nella vita quotidiana ma in quella onirica, notturna e in quella dell’arte. I loro viaggi che compiono nel cuore della notte diventano come delle pratiche di passaggio ad un’altra dimensione, dei piccoli esercizi di morte. L’arte diventa un rito di iniziazione a questi viaggi.

Il film è girato a Catania, una città quasi irriconoscibile se vista dagli occhi di due persone che vivono in un mondo sempre più irreale.

Il progetto è nato con l’etichetta discografica RareNoise di Londra,  le musiche sono dei Berserk: Lorenzo Esposito Fornasari (LEF) e Lorenzo Feliciati e dominano le atmosfere oniriche del film.  Il  film  utilizza  molti  linguaggi  espressivi  a  cui  ho  lavorato  in  questi  anni  (videoarte, videoclip, cinema).

 



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