Cina Cinema: A riflettori spenti, discussione con Stephen Kelly
Il fotografo Stephen Kelly, nato nel 1983 in West Cumbria, Inghilterra, è cresciuto tra Lagos, Muscat e Hong Kong e nel 2006 si è laureato in fotografia documentaria all’Università del Galles di Newport. Dopo aver completato gli studi, Kelly è ritornato ad Hong Kong, dove ha lavorato a progetti personali, eseguito incarichi editoriali e insegnato presso il dipartimento di giornalismo della Hong Kong Baptist University.
This image is for promotional use only, in conjunction with Cinacinema presentation in Lugano on June 9th. 2015.
Sala Multiuso Paradiso| MARTEDÌ 09 GIUGNO 2015 |ore 18.00
A riflettori spenti, discussione con Stephen Kelly - a cura di Alex Chung, CinaCinema
Artefatti
Nel centro di
Rangoon, una decrepita casa coloniale piena zeppa di attrezzatura arrugginita e
artefatti cinematografici in via di marcitura ospita il “Myanmar Motion Picture
Museum”; il museo del cinema birmano. Gli oggetti esposti provengono da oltre
32 studi cinematografici che esistevano ai tempi d’oro del cinema birmano.
Con l’arrivo al potere dei
militari nel 1962, molti studi di registrazione dovettero chiudere, vittime di
restrizioni draconiane nella produzione cinematografica e di una severa
censura. Ho documentato una selezione di questi artefatti museali. Seppur
rovinati da scarsa conservazione, nella speranza che possano fungere da piccola
finestra sul mondo di questa - al suo tempo - grande e splendida industria.
Il “Waziya”
Il Waziya, ufficialmente
conosciuto come “The Excelsior” durante il periodo coloniale, fu costruito negli
anni Venti e figura tra i cinema più vecchi della Birmania. Durante la prima
metà del XX secolo, il paese vantava un’industria cinematografica tra le più
creative e prolifiche del sud-est asiatico, attirando attori tailandesi e
indiani. Mentre la trasformazione di questo paese un tempo appartato prosegue a
ritmo sfrenato, in tutta Rangoon gli edifici coloniali sono minacciati dalla
demolizione. In uno sforzo di modernizzazione per competere con i rivali
regionali vengono distrutti interi quartieri storici. Il Waziya è così l’ultimo
cinema superstite in via Bogyoke Aung San, conosciuta in passato come la “fila
dei cinema”, un insieme di sei cinema che risalivano a prima della Seconda
guerra mondiale.