Pier Poretti
Nato a Lugano, Svizzera Italiana, nel 1950, Pier Poretti ha iniziato la sua carriera artistica ventiduenne.
E’ in questo periodo che sviluppa il suo processo di stampa fotografica bianco nera su carta fiber matt che in seguito colora a mano. Seguendo la sua intuizione artistica percepisce che questa tecnica situata tra la pittura e la fotografia può portare con una certa romantica emozione la libertà d’espressione dell’estetica Pop Art.
Di ritorno a Lugano, nel 1979, fonda una rivista visuale, T-Ribalta magazine, dove pubblica le sue covers in bianco e nero dipinte di Jane Birkin , Bianca Jagger e Grace Jones, oltre ad altri ritratti di musicisti, artisti, attrici e protagonisti dell’inizio degli anni ’80.
Nel 1982 Poretti era sul punto di raggiungere New York dove si sarebbe istallato alla Factory di Warhol, quando un evento cambiò il futuro e il suo destino. Infatti un invito amicale, da parte del gruppo musicale italiano dei Krisma con al seguito un troupe televisiva e il regista luganese Edo Bertoglio, lo portò sull’isola di Bali per la realizzazione di video . L’incanto e le vibrazioni tropicali di questa isola dovevano segnare il suo futuro artistico e dopo un anno ritorna a Bali la quale diventava il suo nuovo studio e dimora per un anno nell’attesa di NYC che Poretti non ha mai conosciuto.
Residente a Sanur durante 17 anni, Poretti ha intrecciato amicizia con artisti balinesi e internazionali e ha catturato la bellezza dell’isola attraverso il suo stile particolare e inventivo. Tra le celebrità che hanno visitato l’isola e il suo studio Klick negli anni ’90, Poretti ha avuto il piacere di incontrare e fotografare la sua musa del tempo parigino, la famosa cantante e attrice Grace Jones. I numerosi ritratti creati con la superba diva gli hanno dato ispirazione per nuove sperimentazioni della immagine digitale e elaborata . L’anno 1999 segna la partenza da Bali dell’artista per un nuovo periodo di transizione e nuovi soggetti d’ispirazione in Tailandia. E nel 2000 la Cambogia diventa la sua nuova base di lavoro: dapprima si istalla nella capitale Phnom Penh e nel 2005 a Siem Reap alle porte di Angkor Wat con il suo studio Klick . Durante questi anni del nuovo millennio Poretti ha l’opportunità di visitare altri paesi asiatici e l’occasione meravigliosa di contemplare e espolarare giornalmente le sontuose antichità dell’ impero khmer.
In questa eccezionale atmosfera l’artista continua la sua fotografia tradizionale dipinta a mano che persegue da oltre 30 anni di esperienza, rappresentando la Cambogia, il Vietnam, il Laos e la Birmania con la sua Mamiya e i suoi pennelli.
Alla fine di questo periodo cambogiano l’ispirazione ha portato l’artista a realizzare la collezione: ANGKOR EXTRAVAGANZA … una fiaba contemporanea dove il personaggio del Nano diventa l’archeologo alla scoperta dei templi.
(Didier Hamel, Duta Fine Arts Foundation, Jakarta)