Venerdì 27/05 alle 18.30 , Cinestar Via Ciani 100 6900 Lugano
OtherMovie"L'Incontro" - The International Competition for Feature Film, presenta: alle18.30 Cerchio
della vita di Milan Zulic | Svizzera/Serbia |
4’ | VideoArt Contest | autore presente in sala
Sinossi: Il film è il pizzo
della mia vecchia nonna che ho slacciato, parte per parte, e scansionato ogni
parte del pizzo per realizzarli, digitalmente in una linea in movimento e farne
un nuovo pizzo, ma con una nuova tecnologia. Questa è la storia del mio
contatto con i miei antenati e del cerchio della vita di ciascuno di noi.
18.40 Leto kada
sam naucila da letim (L’estate in cui ho imparato a volare) del famoso
regista serbo Radivoje Raša Andri? |
Serbia | 2022 | 87’ | lingua originale e sottotitoli in inglese | Distribuzione HELSE Zurigo |
Quest’opera
rappresenta una specie di ritorno alla scena cinematografica del regista Raša
Andri?, dopo una lunga pausa nella realizzazione dei film culto, come “Kad porastem
bi?u kengur” (Da grande sarò canguro) e “Munje” (Lampi). Il film è basato
sull’omonimo libro di Jasminka Petrovi?. È uno dei rari film dedicati in primo
luogo a un pubblico giovane, che tratta in modo simpatico e sereno i valori
della famiglia e dell’amicizia. Ci compaiono famosi attori, come Žarko
Lauševi?, Olga Odanovi? e
altri.
Venerdì 27/05 alle 20.30, Cinestar Via Ciani 100 6900 Lugano
20.30 I sogni del
lago salato di Andrea Segre | Italia | 2015 | 72’ | in italiano
Introduzione: Roberto
Rippa, Movimento senza voce
Sinossi: Il Kazakistan
oggi vive l’euforia dello sviluppo che l’Italia non ricorda nemmeno piu?.
Eppure, la sua crescita e? legata a doppio filo con l’economia italiana. La crescita dell’economia kazaka, pari al 6% annuo (un tasso che l’Italia ha avuto solo negli anni ‘60), e? basata in gran parte sull’estrazione di petrolio e gas. L’ENI ha un ruolo chiave nella gestione dei giacimenti kazaki e molti sono gli italiani che lavorano in Kazakistan, in particolare nelle regioni intorno al Mar Caspio, dove è stato girato questo film.
Le immagini delle grandi steppe euroasiatiche, degli spazi infiniti e ordinati delle terre post- sovietiche si intrecciano nel film e nella mente dell’autore con le immagini dell’Italia anni ‘60, trovate sia negli archivi ENI che in quelli personali girati dalla madre e dal padre di Andrea Segre, che negli anni ’60, ventenni, hanno vissuto l’euforia della crescita.
Viaggiando tra
Aktau e Astana, tra le steppe petrolifere a ridosso del Mar Caspio e
l’iper-modernità della neo capitale, il film si ferma ad ascoltare le vite e i
sogni di vecchi contadini o pastori e di giovani donne le cui vite sono
rivoluzionate dall’impatto delle multinazionali del petrolio nell’economia
kazaka. I loro racconti dialogano a distanza con quella di uomini e donne
italiane che cinquant’anni fa vissero simili emozioni e speranze.