All’inizio i suoi passati viaggi fotografici spaziano in diverse parti dell’Europa e del Medio Oriente. Nella metà degli anni ’70 Poretti va a vivere a Parigi. Il suo lavoro artistico e le ispirazioni lo immergono nel mondo “des arts”, tra gli artisti e le celebrità.

E’ in questo periodo che sviluppa il suo processo di stampa fotografica bianco nera su carta fiber matt che in seguito colora a mano. Seguendo la sua intuizione artistica percepisce che questa tecnica situata tra la pittura e la fotografia può portare con una certa romantica emozione la libertà d’espressione dell’estetica Pop Art.

Di ritorno a Lugano, nel 1979, fonda una rivista visuale, T-Ribalta magazine, dove pubblica le sue covers in bianco e nero dipinte di Jane Birkin , Bianca Jagger e Grace Jones, oltre ad altri ritratti di musicisti, artisti, attrici e protagonisti dell’inizio degli anni ’80.

Nel 1982 Poretti era sul punto di raggiungere New York dove si sarebbe istallato alla Factory di Warhol, quando un evento cambiò il futuro e il suo destino. Infatti un invito amicale, da parte del gruppo musicale italiano dei Krisma con al seguito un troupe televisiva e il regista luganese Edo Bertoglio, lo portò sull’isola di Bali per la realizzazione di video . L’incanto e le vibrazioni tropicali di questa isola dovevano segnare il suo futuro artistico e dopo un anno ritorna a Bali la quale diventava il suo nuovo studio e dimora per un anno nell’attesa di NYC che Poretti non ha mai conosciuto.

Residente a Sanur durante 17 anni, Poretti ha intrecciato amicizia con artisti balinesi e internazionali e ha catturato la bellezza dell’isola attraverso il suo stile particolare e inventivo. Tra le celebrità che hanno visitato l’isola e il suo studio Klick negli anni ’90, Poretti ha avuto il piacere di incontrare e fotografare la sua musa del tempo parigino, la famosa cantante e attrice Grace Jones. I numerosi ritratti creati con la superba diva gli hanno dato ispirazione per nuove sperimentazioni della immagine digitale e elaborata . L’anno 1999 segna la partenza da Bali dell’artista per un nuovo periodo di transizione e nuovi soggetti d’ispirazione in Tailandia. E nel 2000 la Cambogia diventa la sua nuova base di lavoro: dapprima si istalla nella capitale Phnom Penh e nel 2005 a Siem Reap alle porte di Angkor Wat con il suo studio Klick . Durante questi anni del nuovo millennio Poretti ha l’opportunità di visitare altri paesi asiatici e l’occasione meravigliosa di contemplare e espolarare giornalmente le sontuose antichità dell’ impero khmer.

In questa eccezionale atmosfera l’artista continua la sua fotografia tradizionale dipinta a mano che persegue da oltre 30 anni di esperienza, rappresentando la Cambogia, il Vietnam, il Laos e la Birmania con la sua Mamiya e i suoi pennelli.
Alla fine di questo periodo cambogiano l’ispirazione ha portato l’artista a realizzare la collezione: ANGKOR EXTRAVAGANZA … una fiaba contemporanea dove il personaggio del Nano diventa l’archeologo alla scoperta dei templi.
(Didier Hamel, Duta Fine Arts Foundation, Jakarta)

© Pier Poretti

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