Eventi online OtherMovie 2020/Incontri di Fotografia: Mia Gianini & Giuli Gibelli
Giovedi, 28 maggio 2020 ore 20:30 Eventi online OtherMovie 2020 | Presentazione due progetti: “Natura costruita” | “Davanti alla verità manca sempre un pò l’aria” | Inoltre vengono presentati due video performance : Trilogia di restrizione di Nausika Stathi e Metamorphosis - Samuele Telari, video musicale del Concorso VideoArtContest OtherMovie 2020.
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Trilogia di restrizione (creata a casa)
Mia Gianini “Natura costruita” Fotografie
In un futuro dove le piante non crescono più, a causa dello
sfruttamento globale delle risorse, uno scienziato si trova a esplorare il
pianeta che gli si presenta, grazie a una tuta che gli permette di poter
respirare in un “nuovo” mondo dove la natura non esiste. Questo progetto ha lo
scopo di sensibilizzare lo spettatore alle tematiche ambientali.
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Metamorphosis - Samuele Telari plays Bach's Goldberg Variationen BWV 988
"Metamorphosis" di Roberto Falessi, Alessandro Rotili è un racconto musicale ispirato a un unico principio compositivo spesso usato da Bach in cui un motivo di partenza, apparentemente insignificante, si trasforma in una struttura razionale attraverso il flusso delle variazioni. Questo è il motivo per cui abbiamo scelto di partire dai dettagli all'interno della fisarmonica, che sembra iniziare a suonare da sola, e quindi svelare le mani, il corpo, il viso e la padronanza tecnica di Samuele Telari attraverso il percorso musicale. I frammenti delle Variazioni Goldber, che sono stati selezionati insieme al Maestro Telari, mirano a valorizzare i momenti in cui la trama polifonica si fonde in cristalli armonici, e per ognuno di essi abbiamo trovato un particolare metodo di fusione attraverso l'uso di colori primari che si sovrappongono e creano nuove sfumature.Giuli Gibelli “Davanti alla verità manca sempre un pò l’aria”
La fotografia che rappresenta il mio
progetto é un’immagine molto forte ed evocativa.
Forse spiazza l’osservatore, ma per me riflette esattamente quello che tanti di noi hanno provato in questo periodo di pandemia e stanno ancora vivendo.
Tutto il mio progetto evoca un misto di
paura, incertezza, in un mondo come sospeso, irreale.
Soggetti soli, terrorizzati, ma anche in
grado di guardare dentro se stessi.
Ho cercato di usare il dolore
trasformandolo in una emozione, un’energia che crea.
La solitudine può e deve aiutarci a capire noi stessi sempre troppo presi dalla frenesia del mondo; non riuscivamo neanche più a sentire il suono della natura e questo ora é stato possibile.
La nostra anima davanti alla tragica realtà si é palesata come un soffio, un vento, l’origine del pensiero e del sentimento.
Nelle mie fotografie si entra in una
dimensione parallela tratteggiata dalla luce e dal bianco.
Un bianco accecante che ci spaventa e ci
avvolge, ci toglie il fiato.
Abbiamo vissuto una sorta di carcerazione, la stiamo ancora vivendo : le sbarre sono rappresentate da un velo sottile ma molto pesante.
Sono corpi avvolti in una membrana che
lascia traspirare emozioni, paure, solitudine.
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