Gris-gris in Senegal, Presentazione dell’opera libraria e mostra fotografica di Fabrizio Biaggi
c/o Immobliare Castelgrande, Piazza Coleggiata 6500 Bellinzona | Vernisagge 26 novembre 2015 ore 18.00 | La mostra viene aperta al pubblico fino 5 dicembre 2015 dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 14 alle 17 | Informazioni: Fidi BC SA : 091 910 63 63

Scatti inconsueti, angolature inusuali e un’impostazione quasi aggressiva contraddistinguono quest’opera di Fabrizio Biaggi, che vuole mostrare le sensazioni del soggetto con i suoi occhi. Gris gris in Senegal è quindi anche un viaggio alla scoperta della dimensione della magia molto viva tra le popolazioni senegalesi e del loro rapporto con le forze invisibili che regolano la vita.

Il titolo del suo libro “gris-gris in Senegal” fa riferimento agli oggetti sacri e ai feticci delle popolazioni dell’Africa Occidentale. Com’è nato il suo interesse per la sacralità africana?
Come ha trovato e com’è riuscito ad avvicinarsi alle popolazioni senegalesi che ha ritratto con i suoi scatti?
Trovare delle persone che creano degli amuleti o che fanno dei riti di magia e che per di più sono disposti a farsi fotografare non è evidente! Per fortuna conosco abbastanza bene il Senegal, perché ci sono stato tre volte per la realizzazione della mia prima pubblicazione libraia, Terranga la Vallée du fleuve. In questi viaggi ho conosciuto un ragazzo, Pithiel Saw che ha esplorato il territorio prima del mio arrivo nella ricerca di queste persone. Pixi ha vagato nel Senegal alla ricerca di questi “maghi” disposti anche a farsi riprendere dalle mie macchine fotografiche.
L’esperienza in Senegal ha in qualche modo cambiato il suo rapporto con la dimensione del soprannaturale e della magia?
Devo dire che fondamentalmente non ci credo e che molti di questi maghi siano palesemente dei ciarlatani. Comunque devo ammettere che in due casi sono rimasto a bocca aperta. Quando ti trovi in mezzo a una zona desertica e una maga, gettando delle conchiglie ti racconta la tua vita per filo e per segno, anche con particolari che solo tu puoi conoscere, allora i dubbi ti vengono. Alla fine della seduta ti dice che il viaggio di ritorno sarà positivo e che al tuo arrivo avrai una bellissima notizia.
Il pensiero da straniero è che questa vuole incrementare il suo cachet. Fortunatamente la previsione è stata puntualmente azzeccata! E allora la mia mente razionale comincia a pensare che qualcosa di soprannaturale deve pur esserci.
Alcune inquadrature sono molto ravvicinate, con angolature inconsuete, quasi provocatorie. A cosa è dovuta questa scelta e come hanno reagito i soggetti davanti all’obiettivo della macchina fotografica?

Desidera ringraziare qualcuno?
L’ultimo ringraziamento va a Drago Stevanovic (direttore di OtherMovie Lugano Film Festival) che mi ha impresso lo stimolo di riesumare questo lavoro finito prematuramente nel cassetto degli oggetti dimenticati.