I AM FREE di Joel Fioroni | Svizzera |2021 |67’ | v.o. inglese 

Trama

Mio zio, Alex Frei, è un attore di musical e ballerino che ha già calcato i principali palcoscenici teatrali d’Europa. Per me però è quasi uno sconosciuto, un parente “carismatico e affascinante” che incontravo solo a Natale o in altre rarissime occasioni di famiglia. Già da giovanissimo si scopre diverso dai suoi compagni di scuola, il calcio e lo sport in generale interessavano poco mentre era molto più affascinante il gioco della cucina e del mini supermercato. La passione per il canto, il ballo e i travestimenti arrivarono presto, grazie anche ai grandi miti che mio zio seguiva in TV. Alex non si è certo mai nascosto: in città lo si conosceva bene e la famiglia lasciava fare, ogni tanto condividendo e ogni tanto, invece, provando un po’ d'imbarazzo. I suoi genitori (i miei nonni) hanno cercato di contenere il tutto mandandolo a fare corsi di canto e di recitazione, inizialmente al “Teatro Gatto” di Ascona, dove Alex poteva sfoggiare tutta la sua creatività, arte e passione in un ambiente protetto. Tutto questo però, ben presto, non fu più sufficiente. La nostra piccola realtà era troppo stretta, le voci troppo frequenti e ogni tanto la cosa degenerava. Mio zio ebbe quindi il coraggio di fare ciò che io ho sempre solo sognato: partire. Era il 1997, Alex aveva solo 17 anni e lasciò casa, Locarno, per frequentare la “Ballettschule Röthel” vicino a Monaco di Baviera, in Germania. Fu l’inizio di una carriera che oggi può definirsi importante, artisticamente e umanamente. In seguito Alex si trasferì ad Amsterdam e completò la sua formazione con un “Bachelor of Arts”. È l’inizio di un tour in giro per il mondo come ballerino per molte compagnie e artista in numerosi teatri, da Ottawa al Brasile, da Sarajevo al grande ritorno in Germania nel 2013. Germania che diventerà praticamente la sua nuova casa e la sua seconda patria. Alex cresce anche artisticamente e affronta più tipologie di balletto e di musical. Lo vediamo nel balletto classico e contemporaneo all’interno di teatri dell’Opera, ma anche a fare serate di “Cabaret” travestito da donna in cantine e piccoli locali. Nel film Alex si racconta anche nell’aspetto più intimo e privato, rispetto la fatica di poter essere se stesso in un contesto come quello ticinese e ben felice (oggi) dei cambiamenti che il nostro paese e il nostro Cantone stanno affrontando sul tema dell’omofobia e della discriminazione.